In tutti i mercati nazionali ed internazionali, per qualsiasi prodotto e servizio, una variabile ha modificato punti di vista e abitudini dei consumatori: la pandemia. Il periodo storico in cui ci troviamo ha cambiato stile di vita e priorità, facendo nascere esigenze o accelerando trend che stavano emergendo.

Partiamo dal 2020.

Il mercato immobiliare si caratterizzava per una crescita costante che si è fermata a Marzo: la primavera è stata caratterizzata dal lockdown, ciò ha portato ovviamente allo fermata degli investimenti.
Le prospettive e le previsioni di crescita hanno subito un brusco stop causa Covid: le chiusure hanno pesato notevolmente sui volumi singoli dei settori, dal residenziale agli uffici, dagli hotel ai centri commerciali.

I segnali di ripresa ci sono stati nel 2021, in cui si sono manifestati i primi segnali post pandemici sulle nuove abitudini ed esigenze degli italiani.
L’anno infatti, si è chiuso con un fatturato di oltre 99 miliardi di euro per il settore immobiliare, aumentando del 10% quello dell’anno precedente.

Supporto importante è stato fornito anche dai bonus governativi: le politiche adottate sono state quelle di un incentivo verso il mercato residenziale.
Riqualificando importanti zone strategiche nelle città, spingendo sull’eco-green e sull’energie rinnovabili, si è andato verso un nuovo modo di intendere la casa.

Cosa ci dicono tutti questi numeri?
Che si è tornato ad investire nel mercato immobiliare, in particolare nel residenziale.

Ma qual è il nuovo modello di casa che prediligono gli italiani?
Il trend verso il quale ci stiamo avviando è quello di spazi condivisi, con aree lavoro, abitazioni, shopping e divertimento sempre più integrati.

Si rivedono i precedenti progetti per adeguarli alle nuove dinamiche di vita quotidiana.
L’abitazione quindi cambia e diventa 2contenitore” di più funzioni, da ufficio ad aula scolastica.

La pandemia (e di conseguenza le esigenze delle aziende) ha mostrato che si può lavorare in modo diverso, basti pensare che per alcuni dipendenti si è introdotto lo smart lavoro fisso.
È nata la necessità di avere tutto a portata di mano: spazi più ampi dove poter lavorare o dove far giocare i bimbi, ad esempio.

Questo poi si traduce in investimenti più costosi per appartamenti più grandi, ma più investimenti
funzionale.

Già nel 2021 questo ha portato alla rivalutazione di alcune zone nelle città italiane, dove sono stati proposti progetti innovativi:

Il lungomare Nazario Sauro a Bari, ad esempio, è tra i dieci quartieri che si sono rivalutati più da Giugno 2020 ad oggi.
I prezzi delle abitazioni sono cresciuti dal 4% al 6%.

Il Residenziale è un asset da seguire in maniera importante, già a partire dall’anno in corso.