Dettagli:

Corpo centrale

• 3 camere da letto
• 2 bagni
• Cucina abitabile

Depandance

• 2 camere da letto
• 1 bagno
• 1 Angolo cottura

Piscina

Recupero e valorizzazione di un complesso di Trulli in Valla d’Itria

Vesta, la dea del focolare domestico, era venerata privatamente in ogni casa e il suo culto pubblico consisteva principalmente nel mantenere acceso il fuoco sacro nel tempio cittadino. Le sacerdotesse legate al suo ordine, quello delle famose vestali, avevano proprio il compito di custodire il fuoco sacro alla dea, acceso all’interno del tempio a lei dedicato, facendo sì che non si spegnesse mai. Perché una casa diventasse un focolare, era necessaria la sua presenza.

Quando una coppia si sposava, la madre della sposa accendeva una torcia sul proprio focolare domestico e la portava agli sposi, nella nuova casa, perché accendessero il loro primo focolare. Quest’atto consacrava la nuova dimora. Proprio come il rito prevedeva la riaccensione di un fuoco per consacrare la presenza umana in una nuova dimora così Vesta RE si pone l’obbiettivo di riaccendere un fuoco nell’immenso patrimonio edilizio che ci circonda, dal grande potenziale turistico e culturale che spesso oggi versa in stato di abbandono o sottoutilizzato.

I trulli di Vesta si trovano nel cuore della Valle d’Itria, un’area della Puglia fra le province di Bari, Brindisi e Taranto conosciuta anche come Murgia dei Trulli, nella parte meridionale delle Murge e a nord dell’Alto Salento. Si tratta di una terra ancora autentica, di antichissime tradizioni e con un forte legame con l’ambiente naturale, che si riflette nell’enogastronomia locale: distese di ulivi a perdita d’occhio, mandorli, vigneti e frutteti fra cui spuntano le tantissime masserie, molte delle quali ancora abitate e spesso riconvertite in attività e strutture legate al turismo.

E poi i trulli, quelle abitazioni così particolari e caratteristiche della Valle d’Itria, che localmente sono chiamati casedde: ce ne sono circa 15 mila disseminati fra le cittadine imbiancate a calce di questa zona, così colma di tesori di arte e di cultura.

I Trulli di Vesta sorgono sulla parte più alta di un terreno terrazzato di 4.500 mq, in parte olivetato e delimitato a sud-est da quattro grandi querce. A nord-ovest del campo di grano, delimitato da muretti a secco, sorge il complesso di trulli, insieme ad un forno e una stalla. Assolata e incastonata in uno scrigno bucolico, vicina al confine più a sud è presente anche un’antica aia circolare, utilizzata un tempo per la trebbiatura, durante il cocente mese di giugno, per ricavarne pane e pasta.

I trulli sono costruiti in pietra calcarea lavorata grossolanamente, estratta durante gli scavi per la realizzazione delle cisterne sotterranee, pietre raccolte nella campagna e da affioramenti rocciosi circostanti. Tali costruzioni hanno la caratteristica struttura rettangolare con tetto conico in pietre incastonate.

I muri imbiancati dei trulli sono edificati direttamente sulle fondamenta in pietra calcarea e realizzati con la tecnica della muratura a secco, senza malta o cemento. Sui muri a doppio rivestimento con nucleo incoerente si apre una porta e piccole finestre. Un focolare interno e delle alcove sono incassati nelle spesse mura.

Alla proprietà si giunge attraverso un vecchio tratturo delimitato da muterri in pietra a secco. Una volta giunti sul confine di proprietà, un varco invita il visitatore a raggiungere la corte aperta, una terrazza naturale che si affaccia su un paesaggio incantevole.

L’intera proprietà si sviluppa formando un ferro di cavallo con una superficie coperta lorda di circa 230 mq su più livelli. La struttura è completamente realizzata in pietra calcarea tinteggiata a calce con coperture a cupola, a botte e a stella. In alcune stanze sono presenti le antiche pavimentazioni in pietra denominate chianche o in pastine di cemento.

L’intera struttura è costituita da due unità immobiliari. La prima, più grande conteneva l’alloggio principale al quale è accorpata la stalla e il fienile che complessivamente sviluppano una superficie di circa 70 mq calpestabili. La seconda più piccola, di circa 40 mq calpestabili nella quale era collocato un tempo il forno, il frantoio e un ricovero per attrezzi. Ad un livello più basso, a livello con un secondo terrazzamento, sono presenti altre due stanze voltate. Completano la proprietà un vano adibito a cucina, con un bellissimo focalire in pietra e un vano a quota terrazze di copertura.

Il progetto di recupero dell’antica struttura ha inizio da uno studio attento della sua natura, dalla composizione dei materiali e delle tecniche costruttive con cui è stato realizzata. Per poter realizzare il miglior progetto di recupero possibile, nel rispetto delle tradizioni costruttive, della sostenibilità ambientale e dell’utilizzo di materiali ecocompatibili e delle più recenti innovazioni tecnologiche ed impiantistiche, abbiamo ricostruito un modello digitale tridimensionale gemello della struttura reale attraverso un innovativo sistema di rilievo fotogrammetrico con l’ausilio di droni e laser scan.

Seguendo la natura organica e le forme stesse della struttura, il progetto riorganizza gli spazi funzionali senza alterarne l’origine. Viene preservata la distinzione in due unità distinte, ciascuna con la sua autonomia. Il corpo principale è la dimora, composta da un soggiorno, una cucina abitabile, due bagni e tre camere da letto; il corpo più piccolo diventa una dependance, completa di soggiorno con angolo cottura, due camere da letto e un bagno. Agli spazi esterni si aggiunge una piscina a livello della corte interna dalla quale si potrà ammirare dall’alto il paesaggio e la piccola valle sottostante.